Nel cuore della notte, il mondo politico si agita e le parole del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu risuonano chiaramente: l’Iran avrà una risposta. Questa affermazione non arriva a caso, ma è la reazione ai recenti raid all’aeroporto attribuiti al paese mediorientale. Ma quando e dove avverrà questa risposta? Netanyahu non è un uomo che gioca con le parole. La sua dichiarazione è chiara: la risposta arriverà “in un momento e in un luogo a nostra scelta”.
Con un tono di fermezza e determinazione, Netanyahu manda un messaggio inequivocabile all’Iran. Non ci sarà alcuna tolleranza per tali azioni aggressive. Israele non resterà a guardare mentre la sua sicurezza viene minacciata. E il Primo Ministro lo fa sapere, non solo all’Iran, ma a tutto il mondo. Questo è un gioco di scacchi geopolitico in cui ogni mossa conta, e Netanyahu ha appena annunciato la sua.
La risposta non sarà immediata né scontata. Sarà calcolata e mirata, e avverrà quando l’Iran meno se l’aspetta. “In un momento e in un luogo a nostra scelta”. Questa frase risuona con un echi di minaccia e promessa. Una promessa di difesa, di resistenza e di una risposta proporzionata.
Con queste parole, Netanyahu non solo rivendica il diritto di Israele a difendere la propria sicurezza, ma anche la sua intenzione di controllare il ritmo di questo pericoloso ballo. Israele non sarà preso alla sprovvista. Israele risponderà. E lo farà nei suoi termini. È un messaggio che non lascia spazio a interpretazioni: l’Iran è avvertito.